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Il Metodo Feldenkrais in pratica:
Le Applicazioni
Dolori cronici e recupero da traumi
Il dolore è un’esperienza che avviene simultaneamente nel corpo e nel cervello, utilizzando due linguaggi diversi: nel corpo è solitamente questione di meccanica (urti, compressioni, sfregamenti…), nel cervello viene seguita la fisiologia dell’eccitazione cerebrale.
Il dolore cronico, anche di entità lieve, è un evento molto più diffuso e rappresentato nel cervello di ciò che procura il dolore acuto, anche se insopportabile. Questa è una delle ragioni per cui chi lamenta dolori cronici trova difficoltà ad uscirne stabilmente e spesso si abitua a convivere con il proprio disagio.
Il dolore cronico inoltre altera la percezione delle parti doloranti, e chi ne soffre impara involontariamente ad assumere posture e movimenti antalgici, cioè atteggiamenti che alterano il modo abituale di muoversi con lo scopo di mitigare le sensazioni fastidiose e di proteggersi dal dolore che potrebbe insorgere al prossimo passo o al prossimo movimento spontaneo.
Uscire dal dolore cronico richiede quindi anche un graduale processo di apprendimento, per cui il nostro cervello impara una maniera nuova e più comoda di muovere il corpo.
Il Metodo Feldenkrais può insegnare a conquistare maggiore autonomia dal dolore e a lasciarlo alle spalle, procurando un miglioramento che coinvolge l’intero sé.
Similmente anche recuperare la piena funzionalità di una parte del corpo che ha subito un incidente, un’operazione o un trauma, ha a che fare con la percezione di sé e l’apprendimento motorio. Un percorso funzionale che ponga al centro il sistema nervoso può aiutare ad integrare le difficoltà di chi ha subito un trauma fisico.
Prevenzione e Postura
Nel campo delle neuroscienze è noto il principio use it or lose it, che significa che ciò che non usiamo viene perso.
Il nostro sistema si “cristallizza” intorno alle azioni che facciamo più spesso, rendendo col passare del tempo sempre più difficile compiere azioni o stare in posizioni poco abituali.
Ad esempio chi sta tutto il giorno seduto con la schiena curva può trovare faticoso stare col naso all’insù per guardare il cielo per più di tre minuti.
Per migliorare la nostra postura e per agire in maniera preventiva nei confronti delle più comuni degenerazioni dell’apparato muscolo-scheletrico (ernie, protrusioni, artrosi, contratture, infiammazioni) abbiamo bisogno di sviluppare un vocabolario motorio ricco e variegato, a cui corrisponde maggiore flessibilità mentale, in quanto i due aspetti sono complementari.
Scopri come sviluppare un uso efficiente di sé, grazie all’applicazione del Metodo Feldenkrais: il più raffinato metodo di sviluppo della consapevolezza corporea.
Per ansia e stress emotivo
L’attività muscolare è strettamente collegata all’attività emotiva. Quando un’emozione ci attraversa vengono reclutati dei gruppi muscolari secondo un percorso neuronale diverso da quello adottato dal movimento volontario. Quindi non percepiamo il movimento muscolare mentre avviene, ma ci accorgiamo a posteriori dei cambiamenti, e solo allora possiamo intervenire per riportare equilibrio in base al nostro livello di consapevolezza e alla capacità di riconoscere certi stati psico-motori.
Il Metodo Feldenkrais attua una serie di strategie per integrare l’espressione corporea in maniera consapevole, e donare equilibrio e leggerezza.
L’ascolto di sé, il movimento consapevole, l’interazione attraverso il tocco rispettoso dell’insegnante Feldenkrais, l’uso mirato dell’attenzione, sono elementi fondamentali per riportare armonia nel sistema nervoso della persona.
Alla fine di una lezione Feldenkrais si sperimenta uno stato psico-fisico vitale e “neutro”, di aperto confronto con il mondo. Una condizione incompatibile con gli stati di stress e turbamento emotivo e i loro rispettivi schemi corporei che eventualmente si sperimentavano prima.
Per gli sportivi
Chi si dedica ad uno sport ad alti livelli deve fare i conti con alcune problematiche tra cui i ridotti tempi di recupero tra una competizione e l’altra, infortuni e stress psico-fisico.
Grazie al Metodo Feldenkrais è possibile:
– migliorare la qualità del riposo, riducendo le tensioni latenti che il nostro sistema mantiene senza sosta e che nella maggior parte dei casi si intensificano nelle ore notturne di sonno.
– ottimizzare l’efficienza del gesto motorio. Ogni segmento del nostro corpo può trovare il modo ottimale per integrare il proprio movimento in maniera gerarchica con le altre parti del corpo. Ad esempio un braccio deve sfruttare una certa libertà di movimento nei confronti della scapola, ma non deve abusarne, altrimenti creerà interferenze tra gruppi muscolari differenti, cioè tra i muscoli che muovono l’omero e quelli che tengono ferma la scapola, e a rimetterci saranno sempre quelli con la leva articolare più sfavorevole. Il braccio può integrarsi coi movimenti della scapola, che si integreranno con quelli del torace, in accordo col movimento della colonna, che scarica sul bacino, che dialoga con la spinta dei piedi.
Per progredire lungo questa strada talvolta non è sufficiente l’esercizio ripetitivo della tecnica o l’esercizio costante in palestra, ma occorre sviluppare in maniera mirata e sistematica la consapevolezza corporea e imparare ad usare a proprio vantaggio le trasmissioni scheletriche.
Per musicisti, attori e danzatori
Il Metodo Feldenkrais per coloro che sanno meglio di chiunque quanto è importante imparare a distinguere piccole differenze di movimento.
Molto spesso chi sviluppa una grande raffinatezza di un gesto, corre il rischio di lasciare indietro altre parti di sé, e così è frequente trovare alcuni distretti del corpo estremamente agili ma scarsamente collegati in maniera funzionale con il resto del corpo. Molto spesso una grande disponibilità in un gruppo articolare, comporta una maggiore fissità altrove.
Riscoprire atteggiamenti motori più funzionali e spontanei permette di guadagnare versatilità e capacità espressiva, qualità che emergono quando le attività muscolari che interferiscono si fanno da parte.
Una più raffinata percezione del corpo può essere la chiave di volta per arricchire il proprio modo di lavorare e vivere.
Per i più piccoli
Il Metodo Feldenkrais per i piccoli che possono trarre giovamento da un percorso che lavori sulle tappe dello sviluppo motorio che hanno bisogno di più attenzione.
Lo sviluppo del movimento consente la crescita delle reti neuronali, e quindi favorisce lo sviluppo di tutte le abilità: motorie, cognitive, relazionali, emotive.
Sono benvenuti i bimbi con problematiche congenite e non, dai disturbi del comportamento e dell’apprendimento, alla disprassia, a problematiche come paralisi cerebrale infantile o ictus, alle sindromi genetiche.