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Leggi tutto Il Laboratorio – embodied wisdom
L’atteggiamento scoliotico
All’inizio di questo percorso ho detto qualcosa sulla mia anca sinistra. L’ho definita storicamente un po’ più chiusa, un po’ meno disposta ad aprirsi e ad estendersi.
Chi pratica Feldenkrais sa bene che le forze si trasmettono, nella postura eretta e nel movimento umano, in diagonale. La massima funzionalità ed eleganza di un movimento si trasmettono a spirale dal basso verso l’alto.
Quando si cammina al procedere di un piede procede anche il braccio e la spalla opposti.
Il movimento sale dai piedi al tronco a spirale.
Questo significa che se il bacino nei pressi dell’anca sinistra ha più tenuta muscolare, la spalla opposta, cioè la destra, avrà una predisposizione a stare in avanti e non arretrare.
Leggi tutto L’atteggiamento scolioticoDiario di un corpo #9 – La trance agonistica
Che cos’è la trance agonistica? Lo definirei uno stato in cui si viene completamente assorbiti da ciò che si fa. Ho la fortuna di sperimentare questo stato abbastanza frequentemente, grazie al gioco del calcio, al quale mi dedico da quasi…
Diario di un corpo #8 – Il tocco che cura
Leggendo l'interessante libro Il corpo accusa il colpo emerge alla mia comprensione, in maniera ancora più chiara di prima, la differenza tra i vari "livelli" del sistema nervoso.
Ai livelli più bassi e primitivi, che si sviluppano per primi, competono funzioni primitive e fondamentali.
I livelli successivi sono di pertinenza di funzioni superiori.
Le abilità cognitive sono ovviamente le ultime a formarsi. È infatti noto che molti aspetti di quello che chiamiamo carattere si giochino nei primissimi anni di vita, quando la corteccia non è ancora propriamente sviluppata. Quando non si ha capacità di astrazione, e quindi, per esempio, non esiste ancora una intelligenza verbale.
Faccio quindi riferimento alla nota "tripartizione" del sistema nervoso, in ordine di sviluppo, in: 1) tronco encefalico, 2) cervello limbico, 3) corteccia prefrontale.(¹)
Il libro riporta che gli esami strumentali eseguiti su persone che hanno avuto evidenti problematiche relative ad esperienze traumatiche (veterani di guerra, vittime di abusi in tenera età, sopravvissuti a catastrofi...), hanno evidenziato che le disfunzioni delle condizioni post traumatiche impattano tutto il sistema nervoso, coinvolgendo anche il tronco encefalico.(²)
Leggi tutto Diario di un corpo #8 – Il tocco che curaDiario di un corpo #7 – Camminare II
La posizione eretta è una questione di instabilità. È un equilibrio precario in costante aggiustamento.
Ognuno degli esempi che ho citato sul modo di camminare, manifesta un tentativo per limitare questa precarietà. Qualcosa rimane fisso, stabile e sicuro; a scapito, però, di altre possibilità di movimento.
Quando l'atteggiamento corporeo è meno rigido e fisso, l’equilibrio è maggiormente instabile e in costante aggiustamento, una maggiore eleganza e leggerezza nei movimento è assicurata.
Non sappiamo se esiste una camminata al tempo stesso teoricamente “corretta” e realisticamente applicabile, ciò che possiamo fare è conoscere meglio il proprio modo di camminare, metterlo in discussione, osservarlo, e trovare dei modi via via più semplici, meno dispendiosi e più raffinati per muoverci.
Così ricordo i primi esperimenti che ho fatto sul tema, da proporre a chiunque abbia voglia:
Leggi tutto Diario di un corpo #7 – Camminare IIDiario di un corpo #6 – Risposte a domande
Talvolta le soluzioni che cerchiamo ci sembrano irraggiungibili.
È davvero così? Spesso non troviamo ciò che crediamo di cercare perché ci poniamo domande inutili allo scopo.
Spesso le domande giuste sono semplicemente insolite.
Quante volte succede di sperare in nuove risposte, incaponendoci con le stesse domande?
Come scriveva il dr. Feldenkrais: ciò che diamo per scontato ci risulta ovvio. E ciò che per noi è ovvio elude la nostra capacità di comprenderlo.
Leggi tutto Diario di un corpo #6 – Risposte a domandeDiario di un corpo #5 – Camminare
Sono stati spesi torrenti di bit e di inchiostro per teorizzare la camminata, però non esistono due persone che camminano allo stesso modo. Ognuno di noi si è organizzato alla propria maniera, irripetibile.
Quando osservo le persone camminare cerco di capire quali sono gli schemi prevalenti nella loro immagine di movimento. Quando ho l'impressione di comprendere cosa succede, ho come la sensazione di aver risolto una sorta di enigma.
Tutto torna, a posteriori la soluzione sembra semplice, e sembra poter spiegare tante cose.
Nonostante quanto detto, se volessi semplificare al massimo direi che recentemente mi sembra di notare certi schemi di movimento ricorrenti, vediamone alcuni:
Leggi tutto Diario di un corpo #5 – CamminareDiario di un corpo #4 – Andare all’osso
Il corpo, fulcro dell’esperienza umana, può essere approcciato da innumerevoli direzioni, sia tramite pratiche attive, sia attraverso differenti tipi di manipolazione.
L’attività muscolare è ovviamente legata a corrispondente attività cerebrale, quindi le tensioni muscolari nascono nei meandri dell’attività non consapevole del sistema nervoso.
Non solo quando si tratta di tensioni e contratture inconsce, ma anche quando si tratta di azione conscia: il sistema nervoso 'ragiona' in termini di funzione, non di reclutamento muscolare(¹).
I muscoli e il sistema fasciale insomma rappresentano l’inconscio e danno forma al corpo; è indispensabile lavorare con essi, ma c’è bisogno di un’àncora a cui riferirsi per tracciare e apprezzare i progressi, altrimenti si rischia di naufragare.
Leggi tutto Diario di un corpo #4 – Andare all’ossoDiario di un corpo #3 – Il riferimento neutro
Nella pagina precedente ho descritto cos'è secondo me la consapevolezza. Dato che il corpo è il fulcro dell'esperienza umana, mi sono chiesto come combinare la consapevolezza con il corpo, e cosa intendere quindi per 'consapevolezza corporea'. Può essere questa la quintessenza della consapevolezza?
Prima però credo di aver bisogno di fare alcune digressioni.
Qualsiasi strumento di misurazione ha bisogno di essere tarato ad un livello neutro per effettuare misurazioni.
Leggi tutto Diario di un corpo #3 – Il riferimento neutroQualsiasi strumento di misurazione ha bisogno di essere tarato ad un livello neutro per effettuare misurazioni.
Diario di un corpo #2 – Consapevolezza
Una parola ricorrente nel Metodo è "consapevolezza", si trova spesso nei libri di Moshe Feldenkrais, il quale chiamò una parte della sua pratica proprio "Consapevolezza Attraverso il Movimento". In generale, nel mondo "olistico", mi sembra un termine tanto utilizzato che a lungo andare rischia di perdere significato.
Quindi: che cos’è la consapevolezza?
Non so se so la risposta.
Che differenza c’è tra consapevolezza e coscienza?
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