Storia di Moshe e del Metodo Feldenkrais

moshe feldenkrais

Moshe Feldenkrais nacque nel 1904 in un piccolo villaggio russo. Al tempo in cui aveva quattordici anni era in corso la prima guerra mondiale e decise di emigrare. Raggiunse il posto più sicuro al mondo a quel tempo: la Palestina. Là frequentò parte della scuola media, presso un Kibbutz. […] L’intento della scuola era quello di far sì che una volta diplomati non si prestasse fede ad alcuna autorità e si fosse in grado di vedere ogni situazione da punti di vista diversi. Egli spinse quest’idea così lontano che nella formazione di Amherst parlò di come Hitler fosse una persona interessante, meravigliosa e potente. Lo fece al solo scopo di irritare le persone e aprire le loro menti.

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La mandibola

La mandibola di un adulto pesa intorno ai 700 grammi, e viene tenuta costantemente sollevata da dei muscoli praticamente instancabili.
La mandibola è coinvolta in tantissime funzioni umane fondamentali: per comunicare, per mangiare, per assaggiare, per sentire, per dare un bacio, per esprimere visivamente molte emozioni, tra cui rabbia e tristezza.

Le aree corporee più rappresentate nella corteccia non sono quelle che usiamo di più, ma quelle che usiamo per più scopi e funzioni. Le mani e la bocca sono estremamente rappresentate, probabilmente ricoprono più di due terzi di corteccia sensomotoria. Invece ad esempio i piedi, che sono estremamente attivi e utilizzati, sono molto meno rappresentati perché fanno più o meno sempre le stesse poche cose.

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L’attenzione

Che cos’è l’attenzione?
Non avendo trovato una risposta pienamente soddisfacente, tento di (non) spiegarlo a me stesso con una semplice analogia:
Pensiamo agli occhi. Gli occhi possono vedere una mano, quindi gli occhi sono qualcosa di diverso dalla mano, e la mano è “esterna” rispetto agli occhi. Tutto ciò che gli occhi possono vedere è esterno ad essi, ed è qualcosa verso cui lo sguardo può essere proiettato.
Va da sé quindi che gli occhi non possono vedere se stessi.

Quindi...

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L’atteggiamento scoliotico

All’inizio di questo percorso ho detto qualcosa sulla mia anca sinistra. L’ho definita storicamente un po’ più chiusa, un po’ meno disposta ad aprirsi e ad estendersi.

Chi pratica Feldenkrais sa bene che le forze si trasmettono, nella postura eretta e nel movimento umano, in diagonale. La massima funzionalità ed eleganza di un movimento si trasmettono a spirale dal basso verso l’alto.

Quando si cammina al procedere di un piede procede anche il braccio e la spalla opposti.

Il movimento sale dai piedi al tronco a spirale.

Questo significa che se il bacino nei pressi dell’anca sinistra ha più tenuta muscolare, la spalla opposta, cioè la destra, avrà una predisposizione a stare in avanti e non arretrare.

 

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Diario di un corpo #8 – Il tocco che cura

tre livelli cervello

Leggendo l'interessante libro Il corpo accusa il colpo emerge alla mia comprensione, in maniera ancora più chiara di prima, la differenza tra i vari "livelli" del sistema nervoso.
Ai livelli più bassi e primitivi, che si sviluppano per primi, competono funzioni primitive e fondamentali.
I livelli successivi sono di pertinenza di funzioni superiori.
Le abilità cognitive sono ovviamente le ultime a formarsi. È infatti noto che molti aspetti di quello che chiamiamo carattere si giochino nei primissimi anni di vita, quando la corteccia non è ancora propriamente sviluppata. Quando non si ha capacità di astrazione, e quindi, per esempio, non esiste ancora una intelligenza verbale.
Faccio quindi riferimento alla nota "tripartizione"  del sistema nervoso, in ordine di sviluppo, in: 1) tronco encefalico, 2) cervello limbico, 3) corteccia prefrontale.(¹)

Il libro riporta che gli esami strumentali eseguiti su persone che hanno avuto evidenti problematiche relative ad esperienze traumatiche (veterani di guerra, vittime di abusi in tenera età, sopravvissuti a catastrofi...), hanno evidenziato che le disfunzioni delle condizioni post traumatiche impattano tutto il sistema nervoso, coinvolgendo anche il tronco encefalico.(²)

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Diario di un corpo #7 – Camminare II

MJ smooth criminal

La posizione eretta è una questione di instabilità. È un equilibrio precario in costante aggiustamento.
Ognuno degli esempi che ho citato sul modo di camminare, manifesta un tentativo per limitare questa precarietà. Qualcosa rimane fisso, stabile e sicuro; a scapito, però, di altre possibilità di movimento.
Quando l'atteggiamento corporeo è meno rigido e fisso, l’equilibrio è maggiormente instabile e in costante aggiustamento, una maggiore eleganza e leggerezza nei movimento è assicurata.

Non sappiamo se esiste una camminata al tempo stesso teoricamente “corretta” e realisticamente applicabile, ciò che possiamo fare è conoscere meglio il proprio modo di camminare, metterlo in discussione, osservarlo, e trovare dei modi via via più semplici, meno dispendiosi e più raffinati per muoverci.

Così ricordo i primi esperimenti che ho fatto sul tema, da proporre a chiunque abbia voglia:

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Diario di un corpo #6 – Risposte a domande

parallasse

Talvolta le soluzioni che cerchiamo ci sembrano irraggiungibili.
È davvero così? Spesso non troviamo ciò che crediamo di cercare perché ci poniamo domande inutili allo scopo.
Spesso le domande giuste sono semplicemente insolite.
Quante volte succede di sperare in nuove risposte, incaponendoci con le stesse domande?
Come scriveva il dr. Feldenkrais: ciò che diamo per scontato ci risulta ovvio. E ciò che per noi è ovvio elude la nostra capacità di comprenderlo.

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Diario di un corpo #5 – Camminare

Sono stati spesi torrenti di bit e di inchiostro per teorizzare la camminata, però non esistono due persone che camminano allo stesso modo. Ognuno di noi si è organizzato alla propria maniera, irripetibile.

 

Quando osservo le persone camminare cerco di capire quali sono gli schemi prevalenti nella loro immagine di movimento. Quando ho l'impressione di comprendere cosa succede, ho come la sensazione di aver risolto una sorta di enigma.
Tutto torna, a posteriori la soluzione sembra semplice, e sembra poter spiegare tante cose.

 

Nonostante quanto detto, se volessi semplificare al massimo direi che recentemente mi sembra di notare certi schemi di movimento ricorrenti, vediamone alcuni:

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