Categoria Metodo Feldenkrais

Core Strength is Not your Master

Metodo Feldenkrais e Pilates

Le idee culturali prevalenti si riferiscono all'addome come al nucleo del movimento (core), e si parla della "forza del nucleo" (core strenght) come qualcosa di benefico. Consideriamo alcune idee basate sul metodo Feldenkrais a proposito del rafforzamento dell'addome:

I muscoli devono lavorare in tandem

Vediamo cos'è un'adeguata distribuzione del lavoro. Se puoi contrarre con tanta forza i muscoli addominali, non significa che puoi usarli in modo efficiente...

Il paradosso del cambiamento

Un lavoro di cambiamento interiore incredibilmente intenso

Moshe Feldenkrais riteneva che l’apprendimento fosse un trucco, e che non fosse necessario mettere la volontà al primo posto se si vuole “cambiare” e migliorare.

Chi ha esperienza nelle lezioni di Consapevolezza Attraverso il Movimento ha imparato che la cosa più importante in questa pratica è la maniera in cui dirigiamo la nostra l’attenzione. Feldenkrais in alcune lezioni ripete una cinquantina di volte l’espressione “pay attention“.

Si tratta di un’attenzione senza intervento.
Cosa significa?

Feldenkrais e il Cervello

Cascata coordinatoria Metodo Feldenkrais

Cosa succede nel nostro sistema nervoso quando eseguiamo una lezione di Consapevolezza Attraverso il Movimento del Metodo Feldenkrais? Questo interessantissimo articolo del trainer statunitense Roger Russell amplia parecchi orizzonti in merito.

 

Il nostro cervello è incredibilmente complesso. È interconnesso in maniera intricata, intrecciato con i nostri abili corpi. I nostri cervelli coordinano i nostri movimenti, le nostre sensazioni, i nostri sentimenti e il nostro apprendimento.

Dall’esperienza di un’intera vita trascorsa studiando la rete dinamica del sistema nervoso, emerge il nostro senso di chi siamo e di chi possiamo diventare.

Feldenkrais e riflesso di orientamento

Un lavoro di cambiamento interiore incredibilmente intenso

Il riflesso di orientamento è una scoperta importantissima fatta da alcuni neurofisiologi russi, tra cui in particolare Sokolov.

È un riflesso che ci orienta verso ciò che non capiamo, verso l'anomalia.

Ciò significa che abbiamo una struttura costruita dentro di noi che ci aiuta a trovare un senso a ciò che non capiamo. È un istinto vero e proprio.

Quando siamo sorpresi da qualcosa, o spaventati da qualcosa, il riflesso di orientamento si manifesta nella sua forma più bassa.

È parte del meccanismo che ci difende dai predatori, ossia una risposta del sistema nervoso che richiede un processo cognitivo ridotto. Veloce abbastanza da permetterci di fare un salto se spunta un serpente.

Un importante adattamento nello sviluppo dell’essere umano sono i molteplici eco del riflesso di orientamento a differenti livelli del sistema nervoso...

Botox e cervello

Botox e muscolatura facciale

Circa un mese fa mi sono imbattuto in un articolo che riportava come l'utilizzo del botulino a fini estetici avesse delle ripercussioni - soprattutto negative - sull'umore, sulla percezione delle proprie emozioni, sulla capacità di comprendere le emozioni altrui e pertanto di essere empatici.

Leggendolo mi è venuto in mente uno dei temi considerati più "di frontiera" tra quelli proposti dal dr. Feldenkrais:

Egli sosteneva che se non ci fosse l'attività motoria muscolare non saremmo in grado di avere emozioni e di riconoscerle. Aggiungeva che non esistono dei "recettori" nel cervello dedicati alle emozioni. Ma che il sistema nervoso associasse determinati movimenti muscolari ad alcune emozioni e riconoscesse di essere arrabbiato, o felice, o sereno, in base alla presenza o assenza di determinate tensioni muscolari.

Questo pertanto sarebbe qualcosa che abbiamo appreso da piccolissimi e immagazzinato in regioni estremamente "profonde" del sistema nervoso, e di cui non siamo più consapevoli...

Quando un insegnante Feldenkrais va dal fisioterapista

Feldenkrais e fisioterapia

Medico cura te stesso! Sull'incontro tra Metodo Feldenkrais e Fisioterapia

Dal momento che il Metodo Feldenkrais non appartiene all'ambito sanitario, io evito sempre di fare diagnosi e prognosi ai clienti.

Gli allievi vengono da me portando tutta la propria persona, le diagnosi mediche sono solo una parte marginale di questa, e io, in base a ciò che vedo con gli occhi e sento con le mani, penso e suggerisco cosa, a mio avviso, si possa fare per migliorare i movimenti, per sentirsi più leggeri, più comodi, più efficaci, e per entrare in un processo di apprendimento.

Numerose volte ho consigliato di rivolgersi ad un medico o un fisioterapista. E una volta sola una persona è venuta da me sotto consiglio del fisioterapista.

A causa di un infortunio patito al ginocchio sinistro giocando a calcio, ho deciso di trattare me stesso come farei con un cliente, consigliandomi di rivolgermi al fisioterapista.
Di buon grado, ho accettato il consiglio...

Sugli emisferi cerebrali

Negli anni '60 iniziò a diffondersi la teoria che gli emisferi del cervello fossero deputati a funzioni e attività estremamente diverse tra loro, praticamente incompatibili. All'epoca non si avevano le strumentazioni odierne per monitorare l'attività cerebrale, non si sapeva ancora (quasi) nulla di neuroplasticità e per giunta pare che le osservazioni che diedero luogo a tali conclusioni fossero state fatte su soggetti a cui era stata recisa la connessione tra le due parti del cervello per limitare gli effetti delle crisi epilettiche.

Si ignorava l'importanza del corpo calloso, un sistema di fibre nervose situato centralmente rispetto ai due emisferi, che ha il compito di connettere le aree simili o tendenzialmente omologhe delle due parti.

A volte immagino il sistema nervoso come un collettore di informazioni, molto diverse e a volte anche in contraddizione tra loro, e il suo mistero risiede proprio in questa capacità costante di fare una sintesi...

Conoscere se stessi attraverso il movimento

Scopri il Metodo Feldenkrais

Come è noto il Metodo Feldenkrais non è una cura, chi si rivolge ad un insegnante Feldenkrais lo fa per scoprire modi più ricchi di muoversi o di stare seduto, più intelligenti, meno scomodi, per non forzare su alcune articolazioni o gruppi muscolari a discapito di altri. Migliorando l'utilizzo di sé i dolori cronici possono attenuarsi o scomparire, ma ciò che un insegnante Feldenkrais fa non è direttamente rivolto alla scomparsa di sintomi fastidiosi o dolorosi, ma al miglioramento dei movimenti, e questa spesso si rivela essere una ottima strategia per affrontare il dolore.

Un insegnante Feldenkrais quindi non interviene dall'esterno "aggiustando" o "sistemando" quasi magicamente la persona ma sceglie delle strategie affinché il sistema nervoso del cliente possa trovare delle alternative ai comportamenti che gli producono dolore. E, nella stragrande maggioranza dei casi, queste alternative sono cose che chiunque ha posseduto, per lo meno da piccolo, e che poi ha dimenticato.

Feldenkrais e energia?

Metodo Feldenkrais Energia

Mi è stato di recente fatto notare da un'appassionata delle cosiddette "discipline olistiche" che alcune di queste insistono molto sul termine "energia".

Anche a me è capitato, spinto dalla curiosità di sperimentare più metodi e tecniche possibili, di rivolgermi tante volte a dottori o specialisti di un determinato settore che usavano spesso termini ed espressioni come "energia", "calore", "blocco energetico", "sbloccare", oppure nominavano i più famosi meridiani e diaframmi energetici. E ho notato con attenta curiosità che certe espressioni non si usano solo nelle scuole di provenienza orientale.

Quindi mi è stato chiesto se il Metodo Feldenkrais avesse qualcosa da dire a riguardo, e io ho fatto una lunga pausa prima di elaborare più o meno quanto segue.

Un tocco rivoluzionario

Integrazione Funzionale Metodo Feldenkrais

Qualche settimana fa sono andato da un medico specialista che ad un certo punto della visita ha voluto toccarmi la schiena.

Ho pensato, forse per deformazione professionale, con stupore: "allora esistono ancora medici che usano anche il tocco come strumento di diagnosi". Era infatti da anni che non mi capitava: le visite a cui sono abituato consistono solitamente in uno scambio di informazioni, di consigli, di indicazioni e di prescrizioni che avviene con medico e paziente seduti rispettivamente ai propri posti, con una scrivania che li separa.

(Questo non significa che io ritenga che un buon medico per essere tale debba anche toccare il paziente. Semplicemente constato quella che nella mia esperienza è una semplice evidenza.)

Tornando al medico, decide di tastare la zona del romboide destro, tra la colonna vertebrale e la scapola destra, con un tocco talmente pesante al cui confronto quello di un idraulico alle prese con una tubatura incastrata mi sarebbe sembrato una carezza....