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Diario di un corpo #0 – leggere il corpo
C’è stato un lungo periodo in cui leggevo in media un libro a settimana, e sfruttavo ogni momento libero per coltivare questa passione. Adoravo le sale di attesa e i mezzi di trasporto pubblico perché mi davano la possibilità di leggere.
Poi è successo qualcosa e non mi sono più sentito invogliato alla lettura per altri lunghi anni.
Per diverso tempo ho chiamato questa condizione il blocco del lettore.
Durante gli inizi di quest’altra fase ho imparato a leggere un altro libro.
Questo libro è il mio corpo e la chiave di lettura mi è stata fornita da Moshe Feldenkrais.
Curiosamente, gli ultimi libri letti nel periodo di intensa lettura appartengono a lui.
Poi ho scoperto che se trascorrevo un’ora sdraiato sul mio grande tappeto blu, mi rialzavo con la sensazione di aver fatto un’esperienza intensa ed estremamente interessante, di aver imparato qualcosa e di sentirmi più presente a me stesso di prima. Quella sensazione di presenza attutiva il peso di quelli che in quel periodo avrei chiamato i “miei” problemi, era come se per un po’ potessero smettere di riguardarmi.
Avevo la sensazione di rinascere, un centimetro alla volta. E mi sentivo estremamente indietro su questo territorio.
Leggere aveva alimentato una parte di me che reputavo fondamentale, tuttavia un’altra parte reclamava attenzione. A differenza dell’esperienza che può regalare un libro, ho sperimentato che leggere il corpo fosse un’esperienza più unitiva, che in qualche modo potesse anche riguardare le cose apprese leggendo libri. Avevo probabilmente trovato il trait d’union più adatto a me, in grado di collegare tra loro le esperienze più spiccatamente mentali, quelle emotive e quelle corporee, ammesso che abbia senso considerarle in maniera troppo distinta.
Dopo che ha inizio una esperienza somatica di apprendimento, questa cresce e inizia a vivere di vita propria, diventando una sorta di seconda pelle.
Durante le mie giornate penso secondo “criteri Feldenkrais” e ogni esperienza che faccio accresce anche la mia esperienza somatica.
Da quando ho iniziato ad apprendere in questo modo, l’esperienza di apprendimento continua da se stessa e ogni giorno scopro qualcosa di nuovo.
Il percorso per diventare insegnanti del Metodo Feldenkrais consiste in quattro anni intensi di processi apprendimento somatico. Trascorsi questi anni, si hanno le basi per proporre il Metodo ad altri e dichiararsi insegnanti di tale approccio. Diventa quindi possibile aiutare altre persone a formare nuovi collegamenti nel modo di muoversi, e a relazionare questo al mondo interiore delle sensazioni, delle percezioni, delle emozioni, e del pensiero, per trovare delle soluzioni più funzionali, efficienti e comode nell’uso di sé. A “risolvere” problemi posturali e a scoprire un mondo interiore ed espressivo di cui probabilmente non si sospettava l’esistenza.
Come si suol dire, non si smette mai di imparare, e l’apprendimento somatico si raffina giorno dopo giorno, settimana dopo settimana. Oggi percepisco ed imparo cose di cui dieci anni fa non potevo non solo sospettare l’esistenza, ma nemmeno fisiologicamente avere percezione, perché la mia sensibilità era meno affinata di adesso. Ogni dettaglio che imparo a percepire viene collegato con tutti gli altri e questa rete intricata di collegamenti ristruttura tutta la mia esperienza del vivere.
Ho deciso di tenere traccia delle piccole cose che imparo.
Dopo aver immaginato di leggere il corpo come se fosse un libro, ora posso tentare di scriverne un diario. Non si tratta ad ogni modo di un libro, o di un diario, che si possa affrontare in maniera sistematica. Mi sembra per certi versi più simile ad un libro game dove però ogni parte può essere collegata alle altre, senza percorsi preferenziali.
Così come il sistema nervoso crea dei percorsi unici per ognuno di noi, alla fine ciò che conta maggiormente è la visione d’insieme.
Parlerò di cose per me piccole e grandi, per far capire come il Metodo Feldenkrais invita ad approcciare al movimento e alla biomeccanica del corpo umano e come una esperienza di questo tipo possa improntare il vivere quotidiano.
Inoltre saranno disseminati numerosi indizi e spunti di ricerca per creare contatto e permettere eventualmente a chi vuole di trarre profitto da ciò che riporto della mia esperienza, se lo ritiene utile.