Categoria Metodo Feldenkrais

Articolo apparso su L’Altra Medicina

l'altra medicina

Su L'Altra Medicina di gennaio è presente un mio articolo dal titolo "Che cos'è una buona postura". Si parla dei principi alla base di un'idea di movimento sano che contribuisce a formare una postura sana, il tutto ovviamente ispirato al Metodo Feldenkrais.
Sulla stessa rivista, inoltre, il mio libro "Siate gentili con voi stessi" viene consigliato come libro del mese.

Incipit dell'articolo:
"Quando si parla di “buona postura”, o di “postura corretta”, molto spesso ci si riferisce a qualcosa legato a dei canoni estetici. Per cui una buona postura per molti significherebbe “stare dritti”, o tenere
“il petto in fuori e la pancia in dentro”, o altre simili espressioni.[...]"

Stanchezza centrale vs stanchezza periferica

fatica muscolare

Mentre lavoravo alla bibliografia del mio libro, mi sono imbattuto in questa ricerca che studia i processi che contribuiscono alla sensazione di fatica muscolare.

Tra le tante cose che emergono dalla sua lettura, mi ha colpito il fatto che la forza di una contrazione muscolare dipende (anche) dalla quantità di neuroni motori incaricati di inviare il segnale di contrazione al muscolo. I neuroni motori a quanto pare si "stancano" prima delle cellule muscolari e hanno bisogno di darsi il cambio. Se i neuroni motori sono "stanchi", ci sentiamo affaticati e con poca energia muscolare. Questa è una fatica o stanchezza centrale, cioè che riguarda il sistema nervoso, contrapposta ad una fatica muscolare, quindi periferica.

La più sottovalutata delle nostre risorse

la sensibilità

Non disprezzate la sensibilità di nessuno. La sensibilità di ognuno è il suo genio. (Charles Baudelaire)

Tra tutte le qualità e risorse che abbiamo, la sensibilità è forse una delle più taciute. Spesso non sappiamo se considerarla una caratteristica positiva o negativa, e in molte circostanze viene considerata un ostacolo.

Una persona molto sensibile si dice che si faccia troppi problemi, che "senta troppo", e che non riesca a combinare nulla perché ostacolata dalla propria grande sensibilità.

La caviglia bloccata – Sbloccare vs Apprendere

Ho conosciuto una persona che voleva scoprire se il Metodo Feldenkrais potesse aiutarla per il suo fastidio al ginocchio sinistro che si portava dietro da anni, tra alti e bassi.
Quando ha notato che dedicavo attenzione a come usa i piedi mentre sta ferma o cammina, mi ha riferito che uno specialista da cui andava periodicamente gli diceva che aveva la caviglia "bloccata" e che il ginocchio gli faceva male per via di una serie di scompensi tra cui questo della caviglia era il più importante.
Ogni tanto andava a farsi "rimettere in sesto" e per qualche giorno sentiva la caviglia diversa e il ginocchio effettivamente più leggero.

Le asimmetrie più comuni

asimmetrie comuni

In queste pag ine, e nei miei pensieri, ritorna spesso il tema delle asimmetrie. Ritorna anche in studio perché con chiunque incontri ragiono a voce alta su come le forze si trasmettono nel suo sistema muscolo-scheletrico e possono procurare delle zone di maggiore sofferenza.
E chissà quanti con me si sono chiesti: esistono delle asimmetrie comuni? È possibile comprenderle in relazione tra loro?
E soprattutto: quando sono queste ad essere le responsabili dei nostri dolori cronici?

Storia di Moshe e del Metodo Feldenkrais

moshe feldenkrais

Moshe Feldenkrais nacque nel 1904 in un piccolo villaggio russo. Al tempo in cui aveva quattordici anni era in corso la prima guerra mondiale e decise di emigrare. Raggiunse il posto più sicuro al mondo a quel tempo: la Palestina. Là frequentò parte della scuola media, presso un Kibbutz. […] L’intento della scuola era quello di far sì che una volta diplomati non si prestasse fede ad alcuna autorità e si fosse in grado di vedere ogni situazione da punti di vista diversi. Egli spinse quest’idea così lontano che nella formazione di Amherst parlò di come Hitler fosse una persona interessante, meravigliosa e potente. Lo fece al solo scopo di irritare le persone e aprire le loro menti.

L’apprendimento organico: montagne che camminano

Trasformare l'apprendimento per trasformare la vita

In passato, prima di scoprire cos'è l'apprendimento organico, avevo un’idea di apprendimento - probabilmente condivisa da molti - secondo cui ogni volta che imparo qualcosa aggiungo un pezzettino a ciò che sapevo prima. Come l'accrescimento di un sapere enciclopedico, grazie al quale ogni giorno è possibile conoscere una cosa in più del giorno precedente, accrescendo il proprio "bagaglio" di nozioni conosciute.

Promesse da mantenere

Specchietti per le allodole

Ogni tanto vedo delle pubblicità di metodi, professionisti o “rimedi” che promettono di risolvere i più disparati problemi fisici in quattro e quattr’otto.

Così facendo temo si diffonda sempre più l’idea che il corpo sia una sorta di macchina che, quando sembra funzionare male o quando lancia segnali di dolore, abbia bisogno di essere messa a posto con un paio di interventi.

Magari esiste qualcuno che sa esattamente quali “tasti” premere per far passare tutti i dolori?

Forse bisogna far scrocchiare due-tre vertebre per rimettersi in sesto?

Dolore cronico e disequilibrio

Un dolore cronico che tormenta

La maggior parte delle persone che ricevo lamenta cronici.

Il tipo di dolore ovviamente varia da persona a persona, ma spesso capita di osservare dei dolori decisamente asimmetrici che vengono vissuti da molti come una sorta di tormento.

Sembra che la persona sia sempre affaticata e che basti poco per peggiorare la situazione e intensificare la sensazione di dolore.

 

Sentirsi storti. Cosa significa?

Quando le persone si definiscono “storte” spesso intendono incurvate in avanti, cioè più o meno gobbe; raramente tengono in considerazione l’equilibrio tra destra e sinistra o l'atteggiamento di torsione.